Donne cubane: uno sguardo alla loro emancipazione

Quest’anno ricorre il 60° anniversario della Federazione Donne Cubane (FMC) la cui fondatrice è Vilma Espin. Le donne a Cuba rappresentano la maggior parte del tessuto dirigenziale e politico. Nel campo sanitario le donne costituiscono il 61% del personale delle Brigate Henry Reeve che prestano aiuto in una quarantina di paesi.

Come sono riuscite a raggiungere questi numeri?

Per comprendere il percorso è necessario tornare indietro fino all’epoca coloniale, quando si dedicarono all’istruzione, alla letteratura ed il commercio. Anche le schiave cubane lottarono per la loro libertà e molte di loro divennero rivoluzionarie in fuga sulle montagne o in esilio negli Stati Uniti, da cui continuarono la lotta per l’indipendenza dell’isola.

Le lotte proseguirono e nel 1917 ottennero il diritto sul patrimonio e l’anno successivo quello del divorzio, successivamente la parità salariale. Il 1934 sancì il diritto al voto e, sempre negli stessi anni, sorgevano movimenti femminili che nel 1939 sfociarono in una realtà più strutturata attraverso il III congresso nazionale delle donne, che assumerà un ruolo importante nella stesura della costituzione nel 1940. Costituzione che prevede l’uguaglianza davanti alla legge, dichiara illegale e punibile ogni discriminazione basata sul sesso, la razza o la classe sociale e stabilisce il suffragio universale, uguale e segreto per tutti i cittadini. Si proclama la parità di diritti tra i coniugi e pieni diritti civili per le donne sposate.

Intorno agli anni ’60 vennero creati centri per l’infanzia, servizi sociali e centri per l’assistenza degli anziani. Le 800 associazioni femminili esistenti, furono unificate nel 1960, formando la Federazione delle Donne Cubane (FMC).

Nel 1975 è stato approvato il Codice della famiglia, attualmente in vigore, che prevede la parità di diritti tra i coniugi nel matrimonio, nel divorzio e nei confronti dei figli e delle figlie.

Nel 1979, Cuba è stato il primo Paese a firmare la “Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne” e il secondo a ratificarla.

Nel 1990 sono state create le “Case di orientamento per le donne e la famiglia”, con team multidisciplinari che danno priorità alla salute e, oggi, lottano contro la violenza di genere.

Il comitato degli esperti delle Nazioni Uniti ha giudicato la legislazione cubana sulla parità tra uomini e donne, è una delle più avanzate dell’America Latina e che in essa la discriminazione è classificata come un crimine.

Questo non significa che il maschilismo e le discriminazioni siano scomparsi, ma è importante conoscere i passi compiuti da questo Paese per i diritti delle donne.

Vi consiglio la lettura del libro di Maddalena Celano “Donne cubane: l’altra metà della rivoluzione” .

link per approfondimenti

https://www.agoravox.it/Donne-Cubane-l-altra-meta-della.html

http://www.cubainformazione.it/?tag=fmc


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