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Ogni giorno vengono uccise 10 donne e negli ultimi quattro anni i femminicidi sono aumentati del 111%.
L’attuale Presidente sembra voler ignorare le proteste che negli ultimi mesi si sono ulteriormente accese fino a sfociare nell’occupazione dell'edificio sede della Commissione per i diritti umani trasformandolo nel centro di accoglienza “Okupa Casa Refugio Ni Una Menos México” .
L’occupazione è avvenuta in tempi rapidi a seguito di due episodi emblematici che hanno convogliato la rabbia delle donne nel desiderio di creare un luogo simbolo per la loro salvaguardia.
Il 2 settembre 2020, dopo l’ennesimo incontro con la Commissione, due donne si sono rifiutate di lasciare gli uffici in segno di protesta contro l’assenza di progressi sulle indagini che le vedevano coinvolte. Silvia Castillo chiedeva giustizia per il figlio di 22 anni ucciso e Marcela Aleman denunciava la violenza sessuale ai danni della figlia di 4 anni.
Il giorno seguente, un gruppo di femministe si è ritrovato davanti all’edificio in segno di protesta, ha poi forzato i cancelli e occupato la sede. Si sono appellate ai social per richiedere rinforzi rivolgendosi anche ai collettivi delle città.
È nato così il centro d’accoglienza che ospita diverse donne e i loro figli.
Gli uffici sono stati trasformati in stanze da letto, sono apparsi striscioni con slogan e murales femministi e hanno attivato la resistenza. Queste azioni hanno permesso l’apertura del dialogo con le autorità.
Le donne della casa rifugio insieme all'organizzazione “Ni Una Menos Mexico” hanno stilato una lista con 36 richieste rivolte agli organi governativi, ai pubblici ministeri, ai tribunali e al ministero responsabile dei servizi per l'infanzia.
Ci auguriamo che questa volta vengano non solo ascoltate, ma che il governo inizi con atti concreti per la tutela delle donne.
https://www.ultimavoce.it/ni-una-menos-messico/
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