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Che fine hanno fatto le antiche femmine che abitavano la regione delle Alpi e delle foreste europee? Perché la storia ci narra delle grandi imprese dei condottieri (uomini) e sappiamo così poco del ruolo delle donne nelle società?
Sono state omesse delle informazioni per comprendere il cambiamento delle società e se sì, perché ci sono così tante lacune?
Ricostruire la storia attraverso le tradizioni popolari, le leggende e i miti sopravvissuti alla censura ci permette di costruire una realtà storica e quotidiana assai differente da quella studiata sui libri, dove ci hanno insegnato che gli uomini erano artefici di tutto.
Ripercorrere la storia cambiando la prospettiva con cui si osservano le situazioni e i mutamenti getta una nuova luce sull’importanza e la determinazione del ruolo delle donne nelle diverse società e nei diversi ceti sociali.
Le donne, le matriarche hanno ricoperto un ruolo fondamentale nella storia, il loro appannaggio ha oscurato e reso poco comprensibile alcuni passaggi della società. Sono state tenute nell’ombra e accusate delle più ignobili eresie, ma se conosciamo la vita quotidiana dei tempi che furono saremo in grado di comprendere meglio perché le donne sono sempre state il pilastro portante delle società, nonostante il loro appannaggio.
Vedere la storia sotto una lente differente ci permette di riprendere in mano il nostro antico potere, quello del femminile sacro. Conoscere le nostre origini, riscoprire il bisogno intrinseco delle donne di trovarsi, di scambiarsi consigli, rimedi, scoprire che le donne hanno sempre sentito il richiamo per l’aggregazione, la solitudine permetterà a ciascuna di noi di accendere e attivare l’antica fiamma del potere femminile sacro. Sapere che molte donne sono state giustiziate perché considerate streghe, non renderà vano il loro sacrificio. Il potere delle donne sta nel saper riprendere le antiche origini, legate al rispetto e alla conoscenza della natura, al bisogno di ritrovarsi insieme, all’unione delle donne per aiutarsi vicendevolmente. In una società moderna, fondata sull’individualismo estremo, dove la solitudine porta alla deriva e al suicidio, non è forse importante recuperare le antiche usanze delle nostre antenate e prendere spunto per una società migliore?
Riconoscere e conoscere il ruolo delle donne nel passato non potrebbe essere un modo per raggiungere una maggiore consapevolezza di chi siamo, cosa vogliamo e dove vogliamo arrivare?
Michela Zucca si è laureata in Storia a Milano specializzandosi in Antropologia con un lavoro sul campo fra gli sciamani della foresta amazzonica. Le sue principali aree di interesse sono la Storia di genere - con speciale attenzione alla vita quotidiana delle donne di montagna - la Storia della stregoneria e la Storia delle società egualitarie arcaiche matrifocali e guerriere. Ha lavorato per quasi un decennio al Centro di ecologia alpina di Trento, fondato la Rete delle donne di montagna e curato il Convegno Internazionale “Matriarcato e montagna”. Ha insegnato Storia del territorio in varie università italiane e svizzere e attualmente organizza e coordina affascinanti Arkeotrekking in giro per l'Italia.
Foto di Massimo Piazzi by Flickr
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